EX FRIGORIFERO MILITARE
COMPETITION
2020 – concorso
Se si dovesse descrivere il progetto con una metafora figurata si direbbe: “è un grande blocco di ghiaccio che crescendo esce dall’EX frigorifero militare”.
Nella rigenerazione dell’EX frigorifero, per soddisfare le nuove esigenze funzionali, il compito dell’architettura è costruire un equilibrio nella conversazione tra passato e presente, cercando l’armonia con il contesto urbano, di via Sette Assedi (resa pedonale), uno dei luoghi con grande valore storico e ambientale della Città, con la presenza del Museo Civico e della tettoia Vinay. L’immagine che sì vuole costruire con il nuovo l’EX frigorifero è caratterizzata da elementi edili vecchi e nuovi, dalla stratificazione inedita di materiali differenti; tali da formare un palinsesto formale capace di creare un edificio di qualità tale da valorizzare la Città.
Il contesto, con la sua presenza, condiziona e guida il progetto facendo prevalere il passato o il presente, nel loro costante dialogo, senza che questo comprometta le scelte funzionali e senza rinunciare ad una inevitabile tensione tra due differenti espressioni culturali.
If you were to describe the project with a figurative metaphor you would say: “it is a large block of ice that grows out of the FORMER military refrigerator”.
In the regeneration of the FORMER refrigerator, to meet the new functional needs, the task of architecture is to build a balance in the conversation between past and present, seeking harmony with the urban context, of Via Sette Assedi (made pedestrian), one of the places with great historical and environmental value of the city, with the presence of the Civic Museum and the Vinay canopy.
The image that we want to build with the new EX refrigerator is characterized by old and new building elements, by the unprecedented stratification of different materials; such as to form a formal palimpsest capable of creating a quality building such as to enhance the City.
It is the context, with its presence that conditions and guides the project by making the past or the present prevail, in their constant dialogue, without this compromising the functional choices and without renouncing an inevitable tension between two different cultural expressions.