Carlo Malerba
Architect
Se dovessi pensare ad una citazione per esprimere il pensiero filosofico dell’architetto Carlo Malerba, userei decisamente le parole di Thomas Hobbes, filosofo e matematico inglese che nel 1658 scrisse l’opera “De homine”, in cui disse “Scientia potentia est” o “la conoscenza è potere”. Una frase semplice ma ricca di significati, capace di racchiudere il pensiero “malerbiano”.
Curiosità, fame di conoscenza, fanno sì che il lavoro di Malerba sia a 360°, aperto non solo verso l’architettura, ma anche al mondo del design, della comunicazione, della grafica, degli eventi e dell’exhibit.
Questo gli permette di avere sempre nuovi stimoli grazie al lavoro multiscalare, dove ogni nuova proposta diventa una sfida in cui comprendere e mettere in atto nuove metodologie di intervento per imprimere il suo pensiero progettuale.
Durante la sua carriera si possono trovare alcuni punti fondamentali sull’esperienza nel campo del design.
Negli anni ’70 inizia lavorando per progetti di identity ed architettura.
Nel 1976, dieci anni dopo il boom della Pop Art in Italia, gli viene commissionato di progettare un negozio “popolare” per adolescenti nella principale Via Roma, a Torino. Il negozio si sviluppava, per la maggior parte della superficie, al di sotto del livello stradale. Da lì nasce l’idea di Yellow Submarine. Il progetto non si ferma all’idea di utilizzare il titolo della celebre canzone dei Beatles ma vuole veicolare l’immagine di Milton Glaser e l’interno di un sottomarino, valorizzando formalmente gli impianti tecnici proprio di colore giallo. L’immagine finale vuole spezzare rispetto all’abitato di via Roma, richiamando l’attenzione dei passanti e suscitando la curiosità di trovarsi davanti ad un “sottomarino” nel centro di Torino. Pubblicato nel 1976 sulla rivista francese CREE e nel 2018 il progetto è stato esposto all’evento “Torinostratosferica Utopian”, come progetto visionario.
Negli anni ’80 inizia importanti collaborazioni con marchi internazionali, come Iveco e New Holland, per i quali progetta: loghi, mostre, uffici commerciali e direzionali. Una collaborazione che continua ancora oggi con altri Brand del Gruppo CNHi.
Nel 1984, riconosciuta la sua capacità professionale, viene chiamato da Telecom Italia (azienda di telefonia nazionale) per la quale progetta tutte le mostre e gli eventi commerciali. Per Telecom Italia progetta “Il Viaggio della Voce” in cui la scenografia assume la volontà di un viaggio con funzione educativa. Malerba crea uno spazio in cui il pubblico può comprendere le dinamiche che si celano dietro la semplice telefonata, rendendo visibile la tecnologia che “plasma” la voce.
Nel 1985 fonda lo studio Carmadesign, un team multidisciplinare, che sviluppa in modo più creativo la propria filosofia progettuale, rafforzando e arricchendo le collaborazioni acquisite. Un progetto importante per New Holland in Belgio. Realizzato dal 1999 al 2012, si propone di fare della fabbrica uno strumento di comunicazione e commercio. Il progetto prevede il restyling dello stabilimento, aprendolo e rendendo le linee di produzione come vetrine, visibili all’esterno, e un nuovo edificio dedicato all’incontro dei visitatori con il Brand e il suo prodotto. Il progetto Visitor’s Center pone particolare attenzione ai temi della sostenibilità, al richiamo della morfologia dei prodotti che nascono in fabbrica e al dialogo con il contesto circostante. Le scelte progettuali tendono a coniugare il pragmatismo del committente con una visione umanistica, sensibile al dialogo con tutti i clienti e cittadini, nel presente e nel futuro.
Nel 2014, avendo riconosciuto la sua capacità di comunicare progetti anche operando in paesi con culture costruttive diverse, si è occupato della progettazione e realizzazione della Direzione Lavori di un nuovo stabilimento ad Harbin (Cina) per il Gruppo CNHi. L’opera comprende una serie di edifici, funzionali all’attività produttiva, tra cui: la sede centrale, il centro di ricerca e sviluppo, il facility corner, la mensa per i lavoratori e il paesaggio circostante. La linea guida del progetto è il miglioramento dell’aspetto ambientale all’interno dei siti produttivi, anche per migliorare la qualità dei prodotti.
Una parte importante di tutta la sua carriera è l’exhibit: installazioni e progetti temporanei, per l’architetto Malerba, sono importanti e da lui ricercati, perché rappresentano sfide continue per la sua crescita professionale. Dal 2007 diventa anche docente per l’IDEA Master in Exhibition Design – Architettura dell’Esporre, presso il Politecnico Bovisa di Milano.
Tra le sue recenti idee c’è il progetto: Village Chairs. Nella loro creazione, l’architetto pensa all’elemento della sedia proprio come all’oggetto che, attorno ad un tavolo, può creare nuove relazioni capaci di indurre l’uomo a una riflessione sull’architettura e sull’architetto in esse rappresentato. Le stesse sedie sono messaggere di cultura, rimandando all’architettura iconica del mondo, un progetto infinito che continua.
Nella sua carriera gli è stato dato il nome di “Architetto Industriale”, nome un po’ semplicistico, anche se, sicuramente, dovuto ai progetti realizzati durante la sua carriera professionale.
Tuttavia, il suo lavoro va oltre l’exhibition, l’architettura o la grafica. Fondamentale nella vita professionale dell’architetto Malerba, sin dagli albori, è la CONVERSAZIONE. La parola conversazione s.f. deriva dal latino conversatio-onis, “l’essere insieme”. È proprio questo il vero fulcro del design “malerbiano”, nella ricerca di un incontro tra pensiero e lavoro progettuale, capace di relazionarsi con il suo fruitore in un dialogo capace di elevare lo spirito dell’uomo. Il suo intento non è solo quello di vedere l’opera concepita prendere vita ma, in un certo modo attraverso la sua realizzazione, di “educare” l’uomo che la vive.
A quote that express the philosophical thought of the architect Carlo Malerba, would definitely be the words of Thomas Hobbes, a British philosopher and mathematician who in 1658 wrote “De homine”, in which he said “Scientia potentia est” or ” knowledge is power “. A simple phrase but full of meanings, able to enclose the “Malerbian” thought.
The curiosity and hunger for knowledge, make the Malerba’s work be on a 360 °, open not only to architecture, but also to the world of design, communication, graphics, events and exhibitions.
This allows him to always have new incentives thanks to a multiscalar work, where every new proposal becomes a challenge to understand and implement new intervention methods to impress his thoughts about planning.
During his career you will be able to find some fundamental points in the experience of the design field.
In the 1970s he begins his work with identity and architecture projects.
In 1976, ten years after the Boom of Pop Art in Italy, he was commissioned to design a “popular” shop for teenagers in the main Via Roma, in Turin. The shop grew, for most of the surface, below street level. From there comes the idea of Yellow Submarine. The project does not stop at the idea of using the title of the famous Beatles song but transmits the image of Milton Glaser and the inside of a submarine, formally valuing the technical installations in precisely yellow color. The final image wants to break with respect to the settled via Roma, recalling the attention of passers-by and arousing the curiosity of finding themselves in front of a “submarine” in the center of Turin.
Getting published in 1976 in the French magazine CREE and exposed in 2018 to the “Torinostratosferica Utopian” event, as a visionary project.
In the 1980s, he began important collaborations with international brands, such as Iveco and New Holland, for which he designed: logos, exhibitions, sales and management offices. A collaboration that continues to this days with the additions of other Brands of the CNHi Group.
In 1984, having recognized his professional capacity, he is reached by Telecom Italia (a national telephony company) for the design of all the exhibits and commercial events.
For Telecom Italia he designs “The Journey of the Voice” in where the scenography takes the roll of a journey with an educational function. Malerba creates a space in which the public can understand the dynamics that lies behind a simple phone call, making visible the technology that “shapes” the voice.
In 1985 he founded the Carmadesign studio, a multidisciplinary team, in where its manages to develop his own design philosophy in a more creative way, strengthening and enriching each acquired collaboration.
Another important project made from 1999 to 2012 for New Holland in Belgium, aims to make the existing factory a communication and commercial tool. The project includes the redesign of the factory, opening it and making the production lines like showcases, visible to the outside, and a new building dedicated to the meeting of visitors with the Brand and its product. The Visitor’s Center project pays particular attention to the sustainability issues, to the call of the morphology of the products that are born in the factory and to the conversation with the surrounding context. Design choices tend to combine the client’s pragmatism with a humanistic vision sensitive to dialogue with all customers and citizens, in the present and in the future.
In 2014, having recognized his ability to be able to communicate the projects with their environments also working in countries with different construction cultures, he was in charge of designing and carrying out the Works Management of a new plant in Harbin (China) for the CNHi Group. The work includes a series of buildings, functional to the productive activity, including: headquarters, research and development center, facilty corner, canteen workers and the landscape of the area. The guideline behind the project is the improvement of the environmental aspect within the production sites, also to improve the quality of the products.
An important part of his career involves the world of exhibitions: temporary installations and projects that for the architect Malerba, are important and always sought by him, because are considerate continuous challenges for his professional development. Since 2007 he also becomes a teacher for the IDEA Master Exhibition at the Bovisa Polytechnic of Milan.
Among his recent ideas, there is the project “Village Chairs”. In their creation, the architect thinks on the element of the chair just like the object that, around a table, can create new relationships capable of inducing man to a reflection on the architecture and the architect represented in them. The same chairs are messenger of culture, referring to iconic world architecture, an endless project that continues.
In his career he was given the name of “Industrial Architect”, a somewhat simplistic name, although, certainly, due to the projects carried out during his professional career.
However, his work is much more than exhibition, architecture or graphics. Fundamental in the professional life of the architect Malerba, since the dawn, is the CONVERSATION in Italian conversazione. The word conversation s.f. comes from the Latin conversatio-onis, “the being together”. This is precisely the real fulcrum of the “Malerbian” design, in searching a meeting between thought and design work, able to relate with its user in a conversation capable of raising the spirit of man. His intent is not only to see the work conceived come alive but, in a certain way through its realization, to “educate” the man who lives it.